Quante volte mi chiedete consiglio per la vostra casa e quante volte mi dite che vi piacciono le mie proposte! Per questo motivo ho deciso di elencare le tipologie di piastrelle facili da pulire, divise per materiale: così è più facile fare una scelta per il pavimento giusto, sia che dobbiate arredare o ristrutturare casa.
Caratteristiche principali per piastrelle facili da pulire
La piastrella ideale è di un formato maxi, con una texture opaca e non lucida, possibilmente con un decoro variegato, priva di bisello (smussatura degli angoli) e posata con una fuga minima.
Materiali per piastrelle facili da pulire
Gres Porcellanato
Partiamo con il re delle piastrelle facili da pulire. Non vuole essere un’ode al grès porcellanato, ma è senza dubbio il materiale più versatile che ci sia in circolazione adesso. Lo amo negli interni soprattutto per la varietà di texture in cui si può declinare: effetto cemento, effetto legno, effetto marmo, effetto cotto, effetto palladiana, solo per citarne alcuni.

Marazzi – Treverklife | Grès effetto legno, in due diversi tagli: a listelli ed esagonale.
Si tratta di un materiale ceramico, particolarmente resistente agli agenti atmosferici, alla rottura (ha un coefficiente di dilatazione molto basso), al fuoco e con una superficie antisdrucciolevole. Il grès che si trova in commercio è frutto di un processo di sinterizzazione di argilla, sabbia e altre materie prime che attraverso la pressatura e cottura diventano una superficie unica e compatta.

Ceramica Keope | Grès effetto marmo in tante varianti. Capire la differenza con il marmo vero è difficile.
L’ultimo step è quello della smaltatura ed è proprio questo il momento in cui diventa così facile da pulire: lo smalto, oltre a conferire una particolare texture, chiude i pori della piastrella, rendendola impermeabile allo sporco.
Parquet
Il legno è in realtà il pavimento più facile da pulire in assoluto, a patto che nella posa siano state rispettate alcune condizioni: l’assenza di fughe è fondamentale, per quanto si perda l’atmosfera di pavimento antico. Inoltre deve essere incollato e levigato in opera, con superficie liscia e priva di biselli. In questo modo il parquet acquisisce quella lucentezza tipica e soprattutto viene chiuso da uno strato sottilissimo che vetrifica e non permette allo sporco di passare.

Listone Giordano | Presso le Residenze Hadid a Milano, la collezione di parquet Natural Genius Slide in color Tortora.
Per pulirlo basterà un panno e dei prodotti specifici, oltre ad un’adeguata manutenzione nel tempo. Attenzione all’umidità e al riscaldamento a pavimento che, per alcune essenze, può dare problemi.
Resina e microcemento
Un pavimento in resina e un pavimento in microcemento sono due cose distinte, ma in questa sede le ho accorpate perchè afferiscono allo stesso tipo: pavimenti continui senza fughe. Un pavimento continuo è un pavimento senza fughe, tagli o separazioni ed è l’ideale in interventi di ristrutturazione grazie al loro spessore minimo. In questo caso è assolutamente obbligatorio rivolgersi a dei professionisti esperti, per realizzare al meglio la preparazione del sottofondo e della giuste miscele.

Pavimento in resina di Litokol
La resina è un’insieme di silicati inorganici e inerti speciali, di diversa durezza e granulometria ed è spessa circa 3-4 mm. Garantisce la protezione da muffe ed è idrorepellente, per quanto sia soggetta a forte usura e a crepe se non realizzata a regola d’arte.

Pavimento e parete continui in microcemento di Kerakoll Design House
Il microcemento invece è un’alternativa più ecologica rispetto alla resina. È costituito da un primer e malte ed è spesso circa 2-3 mm. Ha un elevato grado di personalizzazione, in termini di colori e texture.
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