Archiviaggi | Le opere di Carlo Scarpa: itinerario in Veneto

Archiviaggi | Le opere di Carlo Scarpa: itinerario in Veneto

Una delle prime gite che ho organizzato quando mi sono trasferita in Veneto è stato un itinerario nella regione per visitare tutte le opere di Carlo Scarpa. Si tratta di uno degli architetti e designer italiani più famosi e celebrati del secolo scorso.

Un itinerario nel Veneto per scoprire le opere di Carlo Scarpa più imperdibili!

Originario di Vicenza, ha lavorato prevalentemente in Veneto, anche se non si è mai laureato in architettura. Ha ricevuto una laurea honoris causa allo IUAV di Venezia, dove ha insegnato per anni. Le opere di Carlo Scarpa non sono etichettabili in nessuna corrente, ma ognuna ha caratteri che la rendono immediatamente riconoscibile.

Opere di Carlo Scarpa a Verona

Villa Ottolenghi

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Il prospetto interno della villa.

L’ultimo lavoro portato a termine da Carlo Scarpa: una villa a Bardolino, un comune in provincia di Verona affacciato sul Lago di Garda. Ispirata, come tanti altri progetti, al maestro Frank Lloyd Wright, ne è anche un superamento. La pianta è il motore principale del progetto, sulla quale si inseriscono i muri, i pilastri e la copertura, lasciando che siano i varchi e le aperture a definire lo spazio. L’acqua non può mancare, essendo uno degli elementi caratterizzanti le opere di Carlo Scarpa: la sua presenza si manifesta in vasche, canali e cascatelle che circondano la villa e ne addolciscono i tratti pesanti dei pilastri fuori scala.

Museo Civico di CastelVecchio

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Le sale al piano terra.

Verona è Patrimonio dell’Unesco dal 2000 come splendido esempio di città fortificata. Il Museo Civico di Castelvecchio ne è una parte fondamentale: realizzato in periodo medievale, si affaccia sull’Adige e delimita un lato della città. È stato poi adibito a museo civico e, tra il 1958 e il 1979, è stato sottoposto ad un restauro guidato da Carlo Scarpa.

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Tantissimi gli interventi, diversi in ogni sala, ma con un filo conduttore comune: la funzionalità e l’estetica.

Si tratta di uno dei progetti meglio conservati dell’architetto e lo trovo davvero imperdibile: sono circa 30 sale, suddivise tra diversi livelli e collegamenti con la parte esterna e le mura. In questo caso sono stati accostati materiali tipici dell’epoca medievale, come tufo, mattoni e ciottoli a materiali dell’architettura moderna come cemento e ferro. In questo modo l’architettura si fonde con l’allestimento, diventando parte integrante e lasciando che accompagni il visitatore nel percorso.

Sede amministrativa del Banco BPM

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Gli ultimi due livelli che scandiscono il prospetto, con due differenti lavorazioni e un alternanza “scarpiana” di pieni e vuoti.

In pieno centro storico, in piazza Nogara, si trova la sede dell’ex Banca Popolare di Verona. In questo caso l’approccio con l’intorno è stato fondamentale. L’edificio va a completare, idealmente, una facciata continua, inserendosi perfettamente in un contesto storico e antico. Il prospetto si suddivide in tre parti e lungo tre diversi livelli, riuscendo a dialogare con le facciate perfettamente scandite dei palazzi adiacenti e rispettando le funzioni all’interno.

Opere di Carlo Scarpa a Venezia

Fondazione Querini Stampalia

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Il giardino della Fondazione Querini è come un giardino segreto.

La Fondazione Querini Stampalia è un’oasi nascosta nel cuore di Venezia. La fondazione ospita una Biblioteca, un bar, uno shop e una casa-museo e suo compito è promuovere la cultura e lo studio, per volere di Giovanni Querini.

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Dettagli dei gradini interni: le scanalature sono pensate per accompagnarsi all’acqua alta, quando c’è alta marea.

L’intervento di Carlo Scarpa è relativo al piano terra e interessa parte del corridoio di ingresso al museo e il giardino sul retro. Questa zona del Palazzo Querini infatti era stata resa inutilizzabile dall’acqua alta e proprio questa problematica è stata resa un punto di forza. La zona è stata rialzata e sono stati realizzate difese che, con eleganza, proteggono il piano dall’alta marea. Inoltre Scarpa ha aggiunto un nuovo ponte d’accesso, anche se oggi l’accesso principale è da Campo Santa Maria Formosa.

Negozio Olivetti

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La scritta degli orari sulle porte del negozio: orari fissi, tranne in caso di acqua alta.

Il negozio Olivetti è un bene del FAI situato in Piazza San Marco. Al suo interno sono esposti alcuni pezzi da collezione prodotti da Olivetti e alcune mostre temporanee. Si tratta di un piccolo locale a due piani, costituito da un piano terra completamente permeabile e un secondo livello soppalcato. Giochi di aperture e vani sono ancora una volta tratto distintivo dell’opera di Scarpa. L’uso smodato delle vetrate lungo tutto il piano terra contribuiscono ad una completa fusione del negozio con lo spazio circostante, dove ancora una volta l’idea dell’acqua (alta) si fa prepotente.

Aula Baratto, Cà Foscari

All’interno della famosa Ca’ Foscari, palazzo veneziano che domina il Canal Grande, si trovano alcune sale prestigiose dell’omonima università. Tra queste Aula Baratto, l’aula magna, è stata restaurata e sistemata da Scarpa, in due momenti diversi.

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©Ca’ Foscari | L’aula magna della prestigiosa università.

Il primo intervento, nel 1935, ha visto la creazione dell’aula e soprattutto il serramento della polifera, di ispirazione dal Padiglione Svizzero di Le Corbusier del 1930. Il secondo intervento, non più in epoca fascista ma nel dopoguerra, ha visto la trasformazione della sala in aula per lezioni. Per questo motivo è stata realizzata la boiserie lignea, ispirata ai lavori di Frank Lloyd Wright.

Campeggio di Fusina

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©Seler | Stefano Ferrando | Il bar e una scala in acciaio adiacente ai servizi igienici.

Il Camping Darsena Fusina, attivo dal 1960, è tra le opere di Carlo Scarpa meno conosciute, eppure di grande interesse. Si trova poco distante dal centro storico di Venezia, a Fusina. L’architetto ha realizzato la bussola d’ingresso, il bar e ristorante, e i servizi igienici. In questo caso si può notare come lo spazio aperto sia unito senza soluzioni di continuità con i singoli edifici, che sono contraddisti come sempre da estetica e funzionalità. Si può prenotare un soggiorno a questo link.

Tra le opere di Carlo Scarpa da vedere a Venezia segnalo anche le Gallerie dell’Accademia, il Museo Correr e la biglietteria ai Giardini della Biennale, se hai tempo di aggiungerli alla visita. Scopri anche altre mete segrete a Venezia!

Opere di Carlo Scarpa a Treviso

Tomba Brion

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Il bellissimo laghetto coperto di ninfee.

La tomba Brion è dedicata al fondatore della celebre azienda Brion Vega e si trova San Vito di Altivole, in provincia di Treviso. Vale la pena di una sosta e una deviazione: questo complesso monumentale è considerato l’opera massima di Scarpa.  Decisamente si respira un’atmosfera ossianica e romantica, letteralmente parlando: silenzio assoluto, luci e ombre che scandiscono lo spazio e i percorsi. Piscine d’acqua, aiuole e piccoli edifici in cemento a vista, con dettagli in bronzo, vetro ed ottone.

Gipsoteca Canoviana

Anche in questo caso opere esposte e progetto di restauro sono considerate di pari importanza, come nel museo di Castelvecchio e nel museo Correr. Questo proprio perché Scarpa ha sempre progettato tenendo a mente l’allestimento, più che la mera funzione. In questo caso ha superato se stesso, progettando momenti artistici in cui perdersi. Tutta questa poesia di espressione perché, in fin dei conti, questo è l’unico modo per descrivere la gipsoteca canoviana.

Si tratta di una parte del Museo Canova, dove sono conservati tutti i gessi e bozzetti delle sculture del Canova. Scarpa ha aggiunto un’ala nel 1957. Ogni zona è scandita da aperture in copertura, protette dal vetro, e in facciata: in questo modo la luce penetra in modo diverso a seconda degli orari, facendo risaltare le opere nella loro completezza. Una visita è obbligatoria.

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