Architetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibile

Architetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibile

Donna e cucina sono un binomio spesso scontato e stereotipato, ma c’è un’architetta che di questo legame ne ha fatto un simbolo. Margarete Lihotzky è una delle pochissime architette che ho avuto occasione di incontrare nel mio percorso formativo, perché ha rivoluzionato la progettazione di interni. È lei che per prima ha pensato ad un modello di cucina componibile, durante il suo lavoro di ricerca per migliorare la vita delle donne negli spazi di casa.Architetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibile

Chi è Margarete Lihotzky?

Margarete Schütte-Lihotzky (1897-2000) è stata un’architetta austriaca, nata in una famiglia benestante e molto progressista. È stata una grande sostenitrice del comunismo, convinta anti-fascista (è stata condannata a morte durante la Seconda Guerra Mondiale) e femminista. Infatti Margarete Lithozky ha preso parte ai primi movimenti femministi della Storia e, già durante gli anni universitari, si è distinta per progetti pensati per le donne e per le minoranze sociali. Una delle sue aspirazioni era proprio quella di sollevare le donne dalle fatiche domestiche, progettando spazi confortevoli in cui vivere.Architetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibile

Dopo la laurea alla K. K. Kunstgewerbeschule apre il suo studio di progettazione a Vienna, dove si occupa sia di interni che di edifici nella loro completezza. Si fa presto un nome nell’ambiente, complice il suo grande attivismo ed impegno politico. Nel 1921 collabora con Adolf Loos per il progetto Siedlung Friedenstadt, case popolari per invalidi di guerra, e inizia a scrivere di architettura per una nota rivista.

Cucina di Francoforte (Frankfurter Küche)

Architetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibileArchitetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibile

Nel 1926 viene chiamata a lavorare ai progetti per Siedlungen di Francoforte sul Meno. Ed è proprio in questa occasione che progetta la celeberrima cucina di Francoforte, grazie anche alle sue ricerche e ai suoi studi sul funzionalismo e sul concetto di “vita in spazi minimi” (Existenzminimum). La cucina di Francoforte parte dal presupposto che venisse utilizzata da 1, massimo 2 persone, (per quanto potesse adattarsi anche a famiglie numerose) e che fosse pratica, in modo da facilitare e velocizzare il lavoro delle donne.

Architetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibile

Il concetto di partenza è lo stesso delle cucine dei treni, anche se vengono introdotte una serie di migliorie mai viste prima. Prima di tutto per la prima volta viene realizzata una successione di elementi combinati tra loro, con la sequenza di: lavabo, zona tagliere, stufa/forno. In secondo luogo introduce lo scomparto staccabile per la pattumiera e una parte dedicata all’organizzazione e allo stoccaggio, con la possibilità di differenziare ed etichettare.Architetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibile

Inoltre veniva venduta già completa, un fatto completamente nuovo all’epoca. Per riassumere, la cucina di Francoforte è caratterizzata da 4 punti fondamentali:

  1. la razionalizzazione degli spazi secondo i principi dell’economia domestica.
  2. la distribuzione degli elementi secondo uno schema a “U” che permette al fruitore la massima libertà di movimento.
  3. lo spazio ristretto, sufficiente solo per una persona, per abbreviare i tragitti necessari durante il lavoro.
  4. i materiali e dettagli studiati con cura per assolvere a funzioni ben precise.

Architetta | Margarete Lihotzky e la cucina componibile

Questo modello è servito come ispirazione per le attuali cucine componibili e ha totalmente rivoluzionato il mondo dell’interior design. Tuttavia, questo stesso modello è stato ampiamente criticato dalle femministe successive, in quanto contribuisce all’isolamento della donna nella cucina: lo spazio per una persona la consacra definitivamente a regina dello spazio domestico. Se queste critiche sono, a mio avviso, perfettamente ragionevoli, bisogna però contestualizzare il periodo storico, comprendendo che negli anni ’20 poter finire di cucinare e lavorare prima voleva dire potersi ritagliare un po’ di spazio per sé.

Ti interessano le architette del passato?

Segui il tag Architetta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti anche