Ti piacciono i dolci? Se stai leggendo questa intervista sicuramente. Ho scoperto la pasticceria di Elisabetta Corneo, architetta e creatrice di Artefrolla, quando è stata ospite della trasmissione Bake Off Italia, su Real Time (io ne sono una fan sfegatata). Quando ho visto le sue sculture in pasta frolla, che uniscono architettura e pasticceria, ho capito che avrei dovuto conoscerla!
Più volte medaglia d’oro a concorsi internazionali di pasticceria, sentiamo cosa ci racconta di Artefrolla e delle sue architetture da mangiare fino all’ultima briciola!

Architettura e pasticceria sono le tue due grandi passioni. Quando e come mai hai deciso di coniugarle assieme in questo modo inaspettato?
In realtà sono nate assieme: quando avevo 19 anni, a Natale, mia mamma aveva trovato la foto di un paesello di pan pepato su di una rivista e mi propose di rifarlo in pasta frolla. Per anni è stato uno dei miei hobby, di cui andavo particolarmente fiera. A quel tempo avevo appena iniziato la facoltà di Architettura e si disegnava ancora a mano e col tecnigrafo. I primi progetti, oltre ad essere molto semplici, erano appunto disegnati a mano. Gli studi che stavo compiendo erano ulteriormente ispiranti, adoravo fare i plastici e praticamente i miei dolci erano plastici di pasta frolla!

Ai tempi della fine dell’università risale anche il mio primo Duomo di Milano. Ancora non c’era Google Maps o Google Earth ed era molto più laborioso reperire il materiale preliminare per il progetto. Ricordo che ci avevo messo 17 ore per realizzarlo e mi era sembrato tantissimo tempo. È stato poi nel 2011 che ho cominciato a pensare di trasformarlo da un hobby ad un lavoro. È stato un passaggio molto graduale che
è andato di pari passo con il mio affinare la tecnica attraverso la partecipazione a concorsi internazionali di cucina.
Cosa hai portato della tua formazione da architetta nella tua vita da pasticcera?
Direi parecchio: in realtà io mi sento semplicemente un’architetto che ha cambiato i materiali da costruzione! Comunque penso che siamo tutti un po’ architetti, perché il “progettare” è intrinseco a tutto ciò che si realizza nella vita.
Qual è il tuo architetto/a o corrente architettonica preferita? Ti ispira anche nella realizzazione di artefrolle?
In realtà non ho un architetto preferito. Io amo molto l’armonia nelle forme e nelle proporzioni e mi accorgo che la bellezza spesso è nella semplicità e nella linearità di quel che hai davanti. Anche i colori ed i materiali sono molto importanti.

Comunque niente mi incanta di più di quelle chiesine romaniche o di quei borghetti antichi di cui è così ricca la nostra Italia. Mi piacciono insomma quei luoghi in cui vien da dirsi: “Ooh…qui si sta bene.”
Con che programmi realizzi i modelli per le tue creazioni?
Io utilizzo Autocad: mi disegno tutte le sagome, decido la dimensione e poi me le stampo. In questo modo riesco a valutare meglio il grado di stilizzazione dell’opera, cioè quanti particolari mettere. Quando i soggetti sono semplici comunque la cosa migliore è disegnarli a mano, è molto più immediato.
Le tue creazioni sono arte, ma anche architettura (otre che ottima pasticceria): i modelli di artefrolla che crei, sono in scala?
Si, certo, sono tutti in scala, ad esempio il Duomo di Milano è in scala 1:350, Santa Maria del Fiore 1:250, l’Empire State Building 1:340, il Jin Mao Tower 1:210, la collina di Positano 1:500.

Come ti interfacci con il problema della staticità e della meccanica? È facile tenere in piedi le tue artefrolle?
Il modo migliore per far star su le mie artefrolle è creare una struttura simile a quella ideata dal progettista per la costruzione reale, sempre in pasta frolla. Quando i grattacieli superano il metro e mezzo in altezza per ragioni di sicurezza realizzo una struttura interna in legno onde evitare che la gente, passando, possa urtarli e farli cadere.
La tua artefrolla del cuore?
La mia artefrolla preferita è Gotham City, la città immaginaria di Batman. Realizzarla è stato molto divertente e, come dico sempre, ricomincerei domani! L’ho realizzata nel novembre 2014 per il Culinary World Cup di Lussemburgo, un concorso internazionale di cucina. A differenza degli altri progetti fatti fino a quel momento sono partita a realizzare gli edifici prima di avere il progetto completo.

Ne sfornavo uno dietro l’altro, divertendomi a variare le forme, i colori ed i decori, tenendoli come soprammobili in giro per la casa. Ogni edificio che facevo diventava il mio preferito ed ogni notte me ne sognavo altri due o tre. Alcuni sono rimasti solo sulla carta perché…. era finito il terreno edificabile!
Qual è invece il momento che più ti è rimasto nel cuore durante la tua carriera?
Ti direi la partecipazione come ospite a Bake Off Italia, in qualità di ideatrice di una delle prove della semifinale. È stata un’ardua sfida per me progettare dei monumenti che fossero belli ma anche veloci da realizzare, riuscire a creare un cartamodello e dare delle istruzioni rapide ma esaustive, che mettessero in grado persone totalmente a digiuno di questa tecnica (che ho ideato personalmente), di portare a termine la loro prova con successo.
Da quel momento mi si è aperta la carriera dell’insegnamento. In questi primi 6 mesi del 2017 ho tenuto corsi in varie città d’Italia e tanti ne ho in programma per l’autunno. Spero che questa nuova tecnica prenda piede, perché vedo nella pasta frolla delle grandissime potenzialità.

La pasta frolla è un materiale meraviglioso che ti permette di creare dolci spettacolari, totalmente edibili e squisiti fino all’ultima briciola!