Violetta BredaUna cucina su misura è il sogno moderno: ogni centimetro ben progettato, ogni spazio bello, pulito e funzionale. La scelta dei materiali della propria cucina è un dettaglio fondamentale, che caratterizza gli spazi a partire dai pensili, passando per le antine, fino a top, paraschizzi (o backsplash che dir si voglia) e tavolo da pranzo.
Per i nostri progetti consigliamo sempre materiali naturali, possibilmente sostenibili o inseriti in un circuito di economia circolare e per la cucina di Casa², la mia casa, la scelta ha abbracciato in pieno queste caratteristiche.
Per i pensili e le antine abbiamo selezionato legno laccato in un colore che riprende la palette dell’intero progetto: bianco e azzurro carta da zucchero. Per il top e il paraschizzi la scelta è ricaduta sulla pietra minerale di IDYLIUM, una giovane azienda che propone soluzioni di alta tecnologia con un’estetica Made in Italy.
Cos’è la pietra sinterizzata
Ne abbiamo già parlato in un articolo dedicato, che ti consiglio di approfondire qui, ma posso ricordarti in breve che si tratta di pietra ricomposta (sinterizzata) a partire da materiali naturali al 100%, la cui lavorazione ripropone i processi naturali di genesi geologica, attraverso processi di sola fusione e pressione.
IDYLIUM produce in maniera sostenibile, in Europa, nel pieno rispetto delle normative europee sui luoghi di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Le materie prime sono reperite a Km0 all’interno di una delle più estese aree di produzione in Europa di sottoprodotti lapidei e tutti i materiali sono in parte riciclati e biodegradabili al 100%.
Continuità materica
La continuità materica è il fil rouge della produzione di IDYLIUM: le lastre di grandi dimensioni sono disponibili fino a 5 metri quadrati, con una definizione altissima di stampa digitale, un corpo in tutta massa con speciali inclusioni di scaglie, grani e minerali micronizzati omogeneamente inseriti in spessore e, nella collezione Montenapoleone, anche della vena passante. Il risultato permette di ottenere grandi superfici senza fughe, tagliate a misura dello spazio disponibile, che al tatto riproducono perfettamente la vera pietra.
La scelta di utilizzare lo stesso materiale sia in verticale che in orizzontale, su top e paraschizzi, aiuta a dare continuità all’ambiente e permette di evitare le anti-estetiche “alzatine” ossia profili di copertura laterale dello stesso materiale alti circa 10 cm che vengono spesso inseriti a chiusura del piano di appoggio.
La vena passante
La collezione inserita in Casa² è Montenapoleone Empireo, la collezione di punta di IDYLIUM, che presenta la vena passante. Ma che cos’è? Si tratta di un vero e proprio “cuore di pietra” all’interno della lastra, dove le venature percorrono tutto lo spessore della lastra e sono perfettamente visibili in taglio.
In questa collezione la venatura è sottile e delicata, con colori tenui che ben si prestano ad ambienti contemporanei ed eleganti come la zona giorno di Casa². Le lastre che abbiamo utilizzato hanno spessori diversi a seconda dell’utilizzo, a partire da 12mm fino ai 20mm, con vena passante.
Utilizzo della pietra sinterizzata
Per la nostra casa abbiamo scelto di utilizzare la pietra sinterizzata come top e paraschizzi della cucina e poi abbiamo abbinato il piano del tavolo per garantire continuità compositiva all’ambiente, essendo un open space che ricomprende anche il salotto.
Al tatto la pietra sinterizzata è identica alla pietra ricavata dalle cave e mantiene un touch freddo che la rende molto adatta per i piani cucina e la preparazione di ricette che necessitano di mantenere la temperatura senza riscaldarsi (come la pasta frolla!). Inoltre le sue caratteristiche permettono anche di resistere ai tagli e ai colpi (comunque raccomando sempre di fare attenzione) e si può anche evitare di utilizzare il tagliere!
Tuttavia gli utilizzi di questo fantastico materiale sono davvero vari: può essere usato come materiale per un mobile bagno su misura oppure come pavimento e rivestimento, sia interno che esterno.
Nima Organizer
Violetta Breda
Caterina Pilar Palumbo
